Abercrombie

"Noi non commercializziamo a chiunque"

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  1. Emma_Muse
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    CITAZIONE
    "In every school there are the cool and popular kids, and then there are the not-so-cool kids. We go after the cool kids. We go after the attractive all-American kid with a great attitude and a lot of friends. A lot of people don't belong in our clothes, and they can't belong. Are we exclusionary? Absolutely."

    Era il 2006 quando le parole schiette del Ceo della celebre catena di abbigliamento Abercrombie & Fitch scandalizzarono l’opinione pubblica. A otto anni di distanza Mike Jeffries, 68 anni, è tornato al centro delle polemiche. Al sito economico “Business Insider” ha raccontato che il “patron” del marchio per teenager non gradirebbe affatto giovani in sovrappeso nei suoi negozi, ma solo «persone magre e belle». Per questo dagli scaffali sarebbero bandite tutte le taglie per donna oltre la 44. Discorso diverso, invece, per gli uomini purché “fisicati”: i capi maschili arrivano infatti fino alla XXL, «probabilmente per attirare i giocatori di football e gli sportivi pieni di muscoli», ha scherzato Lewis.

    A una settimana di distanza dall’articolo, la discussione continua a tenere banco: sul Web sono già migliaia le lettere di protesta che invitano al boicottaggio e i commenti disgustati nei confronti di un brand considerato «superficiale e costoso». Da Abercrombie non è trapelato nessun commento, ma d’altronde la politica aziendale è ovvia già da tempo. Commessi-modelli a petto nudo all’entrata degli store per la foto di rito con le clienti, sfacciate campagne pubblicitarie quasi “osè” e nei negozi un’ambientazione da discoteca, con tanto di luci soffuse e musica. Nell’intervista rilasciata tempo fa al magazine online “Salon”, Jeffries era stato piuttosto chiaro a riguardo: «Assumiamo persone di bell’aspetto perché ne attraggono altre sempre di bell’aspetto: noi non commercializziamo a chiunque».

    Fonte: www.lastampa.it/

    Partendo dal fatto che non mi sono mai piaciuti nè i vestiti che vendono, nè questa cosa che loro ritengono tanto cool dei modelli a mo' di bambolotti, dopo questa direi che si commenta tutto da solo. Poi, per l'amor del Cielo, vestirsi Abercrombie non vuol dire condividere le idee del signorotto, però...
    Voi cosa ne pensate?
     
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  2. neoval
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    beh ma è una loro politica, una loro scelta, non è che la gente che compra/comprava da abercrombie non compra più dopo ste parole.
    io personalmente, ho un sacco di t-shirt di abercrombie, comprate tutte negli stati uniti nel 2007 e a londra nel 2008, poi non ne ho più prese perchè non sono più andato all'estero (qui in italia costano tipo il triplo quadruplo). ma non le ho mai comprate perchè sono di tendenza, le ho sempre prese perchè mi piacciono come sono fatte, i colori, i tessuti (soprattutto i tessuti, son robe d'altissima categoria per essere una linea casual) ed infatti mi fa strano vedere tutte ste persone "cool" vestite abercrombie, e poi ci sono io che sono l'ultimo degli emarginati. insomma, qua già spezziamo un tabù perchè se d'elite si parla, io non ne faccio parte però alcuni capi ce li ho ahahah cioè non è che solo i superfighi si possono permettere abercrombie, vai negli states con 24 dollati ti fai una maglietta (e a distanza di 6 anni, dopo mille lavaggi, non han perso minimamente colore nè forma, quindi non serve nemmeno comprarle nuove ogni anno).
    poi se uno non vuole comprarle perchè non ci sono le taglie xxxxl, va bene. cioè son scelte che si fanno, non penso che solo per questo bisogni boicottare una linea di capi d'abbigliamento valida.
    io non sto a guardare i modelli fuori dai negozi, non guardo le pubblicità, ho sempre pensato che abercrombie fa dei vestiti casual che sono superiori alla media per quanto riguarda la qualità e continuerò a pensarlo anche dopo questo.
    bisognerebbe cercare di guardare oltre alle apparenze, lo si dice sempre ma poi non lo si fa mai. perchè allora lo stesso discorso va fatto con la nike, che a parte il fatto che sta iniziando a costare quasi peggio di abercrombie, poi fa lavorare i bambini vietnamiti nelle fabbriche e però questo viene accettato? non mi pare. come anche per le altre multinazionali.
    insomma tutti hanno mugugni e scheletri nell'armadio, basta fregarsene e bona.
    che poi, per chiuderla con una battuta, se uno entra in un negozio di abercrombie e non trova la sua taglia, amen. va in un altro negozio (vedi h&m ad esempio), trova quello che vuole, spende assai di meno, ed è più contento ahahahah
     
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  3. Juliet has a gun
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    Io non sono mai entrata in un negozio Abercrombie e non so neanche dove sia sinceramente .-.
    però dopo quello che mi ha raccontato una mia amica in proposito (non per le taglie, ma per altro) penso che non ci metterei mai piede, nemmeno per prendere maglie di qualità. Quindi boh, non conosco questa realtà se non per sentito dire. So solo che ci sono molti negozi anche qui a Ferrara dove se gli chiedi dei jeans taglia 44 ti ridono dietro (e lo dice una che porta la 42-44), quindi non mi sembra il caso di sollevare questa gran polemica. Anche da Pimkie, per dire, si fa fatica a trovare pantaloni oltre la 42, lol però nessuno si lamenta.
     
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  4. ..Paramor!na..
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    io questa cosa delle taglie non la sapevo sinceramente.. è vero che magari ti ridono nei negozi per la taglia, anche se a me non è mai successo (porto la 42/44, dipende), sarà perchè io mi fiondo sui negozietti tipo pimkie, pull and bear, questi così e non mi è mai capitato di vedere cose del genere in questi negozi . da abercrombie ci sono entrata giusto due volte quando era andata a milano e oltretutto non ci ho mai comprato niente (apparte una camicia che mi è stata rigorosamente regalata da un'amica), però la qualità devo ammettere che è molto buona.. forse il prezzo ne vale la qualità (che poi se neoval ha detto che in america costa molto meno questo discorso non vale più lol ma cos'è che costa di meno in italia? -.-)
     
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  5. *The Only Hope For Me*
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    parlo dal punto di vista delle persone che portano taglie forti (fino all'anno scorso pesavo 112 chili, non mi vergogno di dirlo anche perchè adesso mi sono lasciata questa cosa alle spalle e ho perso una trentina di chili), non penso sia una novità che le marche più "importanti" non facciano taglie grandi per chi come me ne ha bisogno. e poi ci sono un bel pò di negozi che vendono capi adatti. se abercrombie non fa taglie xxxxxxxl sono decisioni loro, se vogliono fare i vestiti per le persone cool sono emeriti cazzi loro, a me non tocca affatto questa cosa, nonostante i miei problemi fisici. io vivo lo stesso, loro vivono uguale, tutti viviamo lo stesso.
    poi vabbeh, io sono dell'idea che ognuno può vestirsi come vuole, io a parte le mie converse per le scarpe non ho capi di abercrombie e altre marche famose, perchè sinceramente non mi interessano. se mi devo mettere una maglia mi deve piacere e mi devo sentire a mio agio con quello che indosso. se non è dolce e gabbana non mi importa niente lol anche perchè sinceramente non ho i soldi per comprarmi cose costose, e nemmeno per cambiare il mio guardaroba ciclicamente, sono anni che indosso sempre le stesse cose (che ora purtroppo mi sono larghe, ma devo per forza tenermele lol)
    che poi qui si può aprire un discorso più generale sul peso, ma sarebbe troppo lungo parlarne e si finirebbe off topic. ci sono sempre "discriminazioni" riguardo le persone in sovrappeso, ma per quello nessuno ha mai detto basta. ora solo perchè la abercrombie ha detto che non faranno taglie forti se ne parla. ma questa è un'altra storia.
     
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  6. neoval
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    CITAZIONE (..Paramor!na.. @ 12/5/2013, 12:14)
    (che poi se neoval ha detto che in america costa molto meno questo discorso non vale più lol ma cos'è che costa di meno in italia? -.-)

    ma guarda, io tre t-shirt comprate a fort lauderdale le ho pagate in tutto 64 dollari (due 20, una 24). e a quel tempo, 2007, il cambio era a 1,6-1,7 quindi insomma una roba come 40 euro per tre t-shirt, qua invece una sola costa 55. fate un po i conti ahahaah a londra costavano leggermente di più, ma comunque meno che in italia. li è una questione di import e costi vari, come per l'iphone, in america 200 dollari con contratto di due anni, qui o 729 euro oppure con contratto a finanziamento per 30 mesi e lo vai a pagare quasi 1000. son altri discorsi, se ne potrebbe parlare a iosa ahahah

    CITAZIONE (*The Only Hope For Me* @ 12/5/2013, 13:09) 
    parlo dal punto di vista delle persone che portano taglie forti (fino all'anno scorso pesavo 112 chili, non mi vergogno di dirlo anche perchè adesso mi sono lasciata questa cosa alle spalle e ho perso una trentina di chili), non penso sia una novità che le marche più "importanti" non facciano taglie grandi per chi come me ne ha bisogno. e poi ci sono un bel pò di negozi che vendono capi adatti. se abercrombie non fa taglie xxxxxxxl sono decisioni loro, se vogliono fare i vestiti per le persone cool sono emeriti cazzi loro, a me non tocca affatto questa cosa, nonostante i miei problemi fisici. io vivo lo stesso, loro vivono uguale, tutti viviamo lo stesso.
    poi vabbeh, io sono dell'idea che ognuno può vestirsi come vuole, io a parte le mie converse per le scarpe non ho capi di abercrombie e altre marche famose, perchè sinceramente non mi interessano. se mi devo mettere una maglia mi deve piacere e mi devo sentire a mio agio con quello che indosso. se non è dolce e gabbana non mi importa niente lol anche perchè sinceramente non ho i soldi per comprarmi cose costose, e nemmeno per cambiare il mio guardaroba ciclicamente, sono anni che indosso sempre le stesse cose (che ora purtroppo mi sono larghe, ma devo per forza tenermele lol)
    che poi qui si può aprire un discorso più generale sul peso, ma sarebbe troppo lungo parlarne e si finirebbe off topic. ci sono sempre "discriminazioni" riguardo le persone in sovrappeso, ma per quello nessuno ha mai detto basta. ora solo perchè la abercrombie ha detto che non faranno taglie forti se ne parla. ma questa è un'altra storia.

    quoto ogni parola.
    soprattutto questa frase: " io vivo lo stesso, loro vivono uguale, tutti viviamo lo stesso." che esprime a pieno il mio pensiero riguardo sta faccenda. insomma, non è che se non fanno taglie forti io non dormo più la notte. stesso discorso si potrebbe fare al contrario, magari ci sono dei capi in taglie forti che mi piacciono un sacco e che comprerei, ma non c'è la mia taglia. ma li nessuno ne parlerebbe xD
    abercrombie adesso è un caso perchè è di tendenza, ma c'è un negozio qui a sanremo, che si chiama "spinnaker", che vende solo alta moda. capi da 3000 euro, e sono tra i più economici. marche varie, le migliori italiane. nessuna taglia forte, ovviamente. allora dovremmo parlare anche di questi negozi qua.
    sullo store dei paramore arrivano fino alla xl. chi indossa xxl? allora anche i paramore fanno discriminazioni di taglie/peso? cioè .__.
    posso garantirvi che fino alla xl arrivano da abercrombie, specie in america (dove puoi trovare le maglie della nba anche in taglie xxxl, a circa 90 euro e fanno da pigiama per chiunque voglia).
    voglio dire, sono scelte che fanno. pure la nike e la adidas, per quanto riguarda il merchandising ufficiale delle squadre di calcio, non propongono le taglie oltre alla xl. e li però non dicono che è solo d'elite. e sono magliette, come quelle del barça ad esempio, al 90% di materiale riciclato, e costano 85 euro l'una. ripeto, 85 euro l'una.
    questi di abercrombie hanno solo avuto la sfortuna di dire esattamente quello che pensavano, che può essere magari non molto politicamente corretto, ma almeno lo hanno ammesso.
     
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  7. ..Paramor!na..
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    CITAZIONE (neoval @ 12/5/2013, 13:46) 
    ma guarda, io tre t-shirt comprate a fort lauderdale le ho pagate in tutto 64 dollari (due 20, una 24). e a quel tempo, 2007, il cambio era a 1,6-1,7 quindi insomma una roba come 40 euro per tre t-shirt, qua invece una sola costa 55. fate un po i conti ahahaah a londra costavano leggermente di più, ma comunque meno che in italia. li è una questione di import e costi vari, come per l'iphone, in america 200 dollari con contratto di due anni, qui o 729 euro oppure con contratto a finanziamento per 30 mesi e lo vai a pagare quasi 1000. son altri discorsi, se ne potrebbe parlare a iosa ahahah

    No vabé certo, dopo c'é la questione importo.. Come per esempio che ne só, la roba di dolce e gabbana tutta made in italy, in america costa di piú rispetto a qui per il discorso che facevi tu.. Almeno credo xD
     
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    Dal mio punto di vista preferisco che le cose vengano dette per come sono piuttosto che non e Abercrombie l'ha fatto; non ho nulla di questa "marca" e sinceramente non m'interessa, quello che emerge piuttosto è la superficialità dell'azienda che mira al bello e perfetto come marketing.
    Come questo ci sono altri casi, vai a vedere tipo Karl Lagenfield per Valentino che alle sue sfilate oltre una certa taglia non vuole un certo tipo di modelle e la sua linea di pensiero è "se si vedono le ossa è bello". Inoltre posso dire che magari molti brand non vanno oltre certe taglie perchè è dispendioso in quantitativi di tessuto, soprattutto se di buona qualità, quindi soprattutto di questi tempi è bene risparmiare, tanto cmq ci sono brand appositi per taglie comode, vedi ad es. in italia Elena Mirò o tutte le taglie a una qualità media come Bonprix.
    Ovvio che poi il fulcro della discussione sia sul sovrappeso nella società attuale e come viene percepita una persona all'interno di determinati negozi che non sia come il target proposto dall'azienda.
     
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  9. Emma_Muse
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    A me più che il discorso delle taglie (come avete detto voi: non è che ci sono tutte le taglie in tutti i negozi) hanno colpito le dichiarazioni fatte, che sì, sono parole, però una persona può anche decidere di smettere di fruttare guadagno a gente simile se pensa che le loro idee siano contro i propri princìpi morali.
    Non è vero, infatti, che dopo queste dichiarazioni nessuno ha smesso di comprare lì.
    Anche perché dopo certe dichiarazioni, o affermazioni di un certo tipo in generale, le cose non puoi più vederle nella stessa maniera.
    Comunque queste sono (solo alcune) altre cose alquanto discutibili che ho letto:
    - A&F agreed to pay $40 million by the Equal Employment Opportunity Commission ("EEOC") to all African American, Asian, and Latino applicants who were discriminated against by the company. The applicants argued that the company expected them to work only in low-visibility jobs in the back of the store. The EEOC required A&F to provide equal opportunity to everyone regardless of race, ethnicity, or gender.

    - Conservative and religious groups called for boycotts of the original American publication of A&F Quarterly (published from 1997 to 2003) for its sexually explicit nature. The magazine contained nude photography by Bruce Weber, articles about sex, and recipes for alcoholic beverages.

    - In 2002, A&F sold a shirt that featured the slogan "Wong Brothers Laundry Service – Two Wongs Can Make It White" with smiling figures in conical Asian hats, a depiction of early Chinese immigrants. The company discontinued the designs and apologized after a boycott started by an Asian American student group at Stanford University.

    - More T-shirt controversies occurred in 2004. The first incident involved a shirt featuring the phrase, "It's All Relative in West Virginia," a jab at alleged incestuous relationships in rural America. West Virginia Governor Bob Wise spoke out against the company for depicting "an unfounded, negative stereotype of West Virginia", but the shirts were not removed. Later, another T-shirt that said "L is for Loser" next to a picture of a male gymnast on the rings gathered publicity. The company stopped selling the shirt in October 2004 after USA Gymnastics president Bob Colarossi announced a boycott of A&F for mocking the sport.

    - In 2005, the Women and Girls Foundation of Southwest Pennsylvania launched a "Girlcott" of the store to protest the sale of T-shirts displaying sexist messages such as "Who needs brains when you have these?", "Available for parties," and "I had a nightmare I was a brunette." The campaign received national coverage on The Today Show, and the company pulled the shirts from stores on November 5, 2005.

    - A T-shirt controversy arose again over A&F's Back-to-School 2009 collection of "humor tees". One shirt proclaims "Show the twins" above a picture of a young woman with her blouse open to two men. Two other shirts state "Female streaking encouraged" and "Female Students Wanted for Sexual Research". The American Family Association disapproved of the influence of the "sex-as-recreation" lifestyle shirts, and asked the brand to remove its "sexualized shirts" from display.

    - Upwards of 70 employees at A&F's Fifth Avenue flagship store in New York City were not paid their biweekly paychecks for about a month in March 2010. Fox News reported the issue, and was told by A&F's corporate spokesperson that about 60 or 70 employees were not paid due to a computer glitch. The problem was resolved about 1 month later.

    - In November 2010, the Southampton, England, Hollister store prevented 18-year-old Harriet Phipps from wearing the Red Poppy, which is worn as part of the Armistice Day commemorations in the United Kingdom every November. Phipps was particularly upset as the commemorations also include those in current active service in Iraq and Afghanistan where both UK and US troops make up the bulk of coalition forces present, and she has a personal friend serving. The official A&F reason for the refusal was reported to be that the poppy is not considered part of the corporate approved uniform, and is therefore prohibited. However, on November 8 the company posted on its Facebook page the following statement: "As an American company that has been around since 1892, we appreciate the sacrifices of the British and American servicemen/women in the World Wars and in military conflicts that continue today. Our company policy is to allow associates to wear a poppy as a token of this appreciation on Remembrance Day. Going forward, ...we will revisit this policy to the days/weeks leading up to Remembrance Day."

    Comunque… credo fermamente che il comprare una cosa fatta da X non significhi necessariamente essere d’accordo con ciò che X fa, quindi chi vuole continuare a comprare le cose dell’Abercrombie nonostante certe dichiarazioni è giusto che sia libero di farlo, vuoi perché “chi se ne frega, sono solo parole, poi il potere ce l’abbiamo noi, non chi vende” o perché “Che me ne frega, mi piacciono e ciao”. C’è anche gente, giuro, che ha commentato dicendo “Ha ragione, abbasso le ciccione!!11! I vestiti belli solo alle magre che hanno una vita socialeH!111!!1”. Gente con idee discutibili che ha trovato altra gente con idee discutibili.
    Ci sono anche persone, però, che a determinati modi di pensare “guardano”, e prendono provvedimenti.
    CITAZIONE
    perchè allora lo stesso discorso va fatto con la nike, fa lavorare i bambini vietnamiti nelle fabbriche

    Guarda, hai nominato la Nike e mi hai fatto venire in mente una cosa: un ragazzo che conosce una mia amica ha detto a sua madre di smettere di comprare le Nike proprio per il lavoro che c’è dietro, cioè quello dei bambini. Io credo che abbia fatto una cosa giusta se ha determinate idee, e non vuole sostenere non chi ha idee diverse, ma chi secondo il suo modo di pensiero ha idee “immorali”.
    D'altronde, ora non voglio fare l'apologia del boicottaggio, però mi sembra una bella cosa se usata nella giusta maniera. Nel senso, il potere ce l'ha il consumatore e se una cosa non è ritenuta conforme a certi princìpi si ha il potere di ostacolarla, di danneggiarla (pacificamente, s'intende).
    Quindi, insomma, secondo me fregarsene va bene fino a un certo punto. Se poi è una cosa che t'interessa, o che è possibile boicottare/ostacolare etc., ben venga, tanto boicottare costa meno di non boicottare.
    Poi, è ovvio, non è che ci buttano fuori a calci dal negozio se siamo dei cessi, però uno per principio potrebbe anche decidere di non comprare più niente.
     
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  10. Juliet has a gun
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    Hai ragione da vendere quando dici che ognuno può decidere se comprare in un determinato negozio se questo non rispetta le sue idee/norme morali, ma da qui a scandalizzarsi per una dichiarazione ce ne passa...voglio solo dire che questo discorso è sempre esistito (quello del magro è bello per intenderci), purtroppo Abercrombie non è il primo. Poi uno nel suo piccolo fa quello che gli pare (io posso non comprare pellicce ad esempio,per il bene degli animali) ma postare commenti scandalizzati su un social network mi sembra un po' scontato e banale...contano di più le azioni delle chiacchiere ; ) non so se il mio commento sia sensato comunque, scusatemi ma stasera sono n po' fusa, lol
     
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  11. neoval
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    ma si infatti, non ha molto senso scandalizzarsi di fronte a ste cose, come se domani uno se ne uscisse con "mamma mia quanti ladri che ci sono al mondo" cioè si sa che ci sono, c'è poco da parlarne ahahah
    che poi scusate, il discorso del boicottaggio: se noi persone "non cool" non compriamo abercrombie per boicottarli, facciamo solo il loro gioco, o sbaglio? se le persone "non cool" iniziassero a comprare e vestire abercrombie, avrebbero di coseguenza un "danno all'immagine" giusto? perchè magari qualche nerd panciuto occhialuto andrebbe in giro con i loro vestiti, esclusiva per i super modelli.
    io penserei più a questa iniziativa, piuttosto che non comprare ahahhah che poi appunto io ho parecchie robe di abercrombie, quindi già di per sè "danneggio la loro immagine" ahahahahhahahah
     
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  12. *The Only Hope For Me*
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    trovo questa storia del boicottaggio alquanto inutile. finchè ci sono le persone cool che dicono "abbasso i ciccioni, viva gli anoressici fighissimi" compreranno sempre i vestiti di abercrombie. non è che per quattro persone che non comprano loro dicono "aiuto, finiremo in miseria", anzi, se ne fregano altamente.
     
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  13. Emma_Muse
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    CITAZIONE (*The Only Hope For Me* @ 14/5/2013, 15:27) 
    trovo questa storia del boicottaggio alquanto inutile. finchè ci sono le persone cool che dicono "abbasso i ciccioni, viva gli anoressici fighissimi" compreranno sempre i vestiti di abercrombie. non è che per quattro persone che non comprano loro dicono "aiuto, finiremo in miseria", anzi, se ne fregano altamente.

    Va be', cosa vuol dire? Che se la maggioranza vince sempre, allora dobbiamo sempre piegarci al volere altrui, e non fare niente? Se una cosa va contro i miei principi, io nel mio piccolo qualcosa lo faccio. Perchè è ovvio che se il boicottaggio non è di massa non riuscirà certo a fare chiudere il negozio intero, ma partendo da quest'idea allora non si farà mai niente! E possiamo fare certe cose anche senza la pretesa di cambiare completamente il mondo.
     
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  14. neoval
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    CITAZIONE (Emma_Muse @ 14/5/2013, 15:46) 
    Va be', cosa vuol dire? Che se la maggioranza vince sempre, allora dobbiamo sempre piegarci al volere altrui, e non fare niente?

    piegarci al volere altrui no, ma fregarsene di cosa fa la gente si magari, o sbaglio?
    se vivessimo tutti un pò più tranquilli, senza vedere ste cose, vivremmo tutti meglio. il mio motto è: VIVI E LASCIA VIVERE.
    ma se loro vogliono agire in sto modo, ma chissene importa cioè. tanto a me non ne viene niente, e non penso ne venga anche a te.
    io ho visto gente dichiararsi animalista, e poi bere il latte. ma lo sapete voi quanto "soffrono" le mucche quando vengono munte in serie nelle fabbriche del latte? ma che razza di animalista è uno che beve del latte? e avete mai visto animalisti ammazzare zanzare? io si. ma sono animali pure loro eh.
    poi ci sono i vegetariani che mangiano il pesce, perchè per loro quella non è carne.
    allora se uno vuol fare bene le cose, le fa bene
    state usando un computer? lo sapete che le multinazionali del computer lucrano su impiegati sottopagati nelle catene di montaggio?
    lo sapete che il signor bill gates ha pagato la misera somma di 10mila dollari l'inventore del dos, e poi ha fatto i miliardi e a questo non gliene è venuto niente, nonostante le continue lotte legali? allora non dovremmo più usare nessun pc windows. senza contare tutto quello che si dice anche dell'iphone e quello che gira intorno alla apple.
    io noto che è facile fare demagogia e retorica, ma è difficile essere coerenti.
    siete contro abercrombie per questa cosa? allora non potete in pratica comprare nessun vestito di marca, perchè bene o male tutti pensano questa cosa, solo che abercrombie è l'unica che l'ha detta.
    pure mia sorella è rimasta scandalizzata quando ha sentito queste frasi del patron di abercrombie, ma continua a vestire uguale a prima.
    se volete boicottare abercrombie fatelo, allora boicottate anche la coca cola, visto che dove pigliano le robe che gli servono sfruttano la gente, e la sottopagano.
    perchè per me, una cosa o la si fa bene, completamente, e fino in fondo, oppure non si fa affatto.
    perchè per me, è contro natura essere interisti, ma non sto qui a boicottare l'inter. va contro i miei principi tifare milan, ma non sto a menare il belino a tutti i milanisti.
    io vivo lo stesso anche se abercrombie vuol vestire solo i magri e belli (io non ero magrissimo e nemmeno bellissimo, ma vestivo lo stesso e vesto lo stesso abercrombie, quindi già di per sè è un'affermazione non veritiera) son fattacci loro.
    scusate se posso apparire un pò alterato, non lo sono. solo che vedo talmente tanta gente fare questi discorsi dietro a molte cose simili, e poi li vedi che sulle cose serie non si interessano mai.
    perchè questa è, diciamolo, una quasi cazzata in confronto ai veri problemi dell'italia, dell'europa, e del mondo, che sono ben altri.
    boicottare abercrombie per sti motivi è proprio l'ultimo dei miei pensieri sinceramente.
     
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  15. *The Only Hope For Me*
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    io capisco non essere d'accordo su quello che ha detto abercrombie, ma non capisco questo accanimento.
    capirei se a te servissero vestiti taglia xxxxl o cose così, ma se non ti servono che senso ha voler boicottare le marche? ma poi, anche se ti servissero, chi se ne frega cosa hanno detto?
    io l'ho detto, a me servono le taglie forti, ma non mi ha mica offesa questa cosa, anzi, sono cavoli loro. come ho già detto io vivo lo stesso.
    la gente magra ha sempre discriminato le persone obese e in sovrappeso. è sempre successo anche a me. uno non può nemmeno immaginare come mi sentivo ad andare a scuola tutti i giorni, in mezzo a persone che pesavano il giusto, mentre io ho sempre avuto molti chili in più di quelli che avrei dovuto avere. uno non può immaginare l'angoscia che provavo ogni giorno, ogni volta durante le lezioni di educazione fisica a cambiarmi nello stesso spogliatoio delle mie compagne tutte magre (mi nascondevo nelle docce alle medie). una persona magra non può immaginare cosa sentivo appena qualcuno mi guardava e io pensavo "mi prendono in giro per il mio peso", giudicandomi quando non sapevano che ho problemi di tiroide, che incide molto sul peso. solo due anni fa ho capito che io posso essere bella a modo mio. non sono la ragazza più bella del mondo, non ho il fisico di una supermodella, ma ho imparato a convivere con il mio peso e a piacermi. poi ho iniziato una dieta e adesso sto dimagrendo, ma ho fatto questa scelta più per la mia salute che per il mio aspetto. ma ci sono persone come me che non affrontano questa cosa come la affronto io.
    purtroppo le persone magre non sanno che cosa vuol dire stare in questa situazione. poi però quando pesano due chili in più del normale non mangiano più, usano medicinali per dimagrire (che non funzionano), e poi diventano anoressici, che è molto più nocivo. se uno vuole dimagrire basta mangiare proteine a pranzo e carboidrati a cena (esperienza personale, ci ho perso 33 chili in un anno con questa dieta fatta da una persona che lavora in questo campo)
    se anche tu hai provato queste cose che ho provato io (parlo di 50 chili in più di quelli che si dovrebbe avere) allora capisco il perchè di voler boicottare la abercrombie e le altre marche.
    scusate se ho scritto un papiro che non c'entra molto lol
     
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17 replies since 11/5/2013, 21:05   443 views
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